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PARCHI EOLICI

Il futuro delle energie rinnovabili è nel vento? Di sicuro, dicono gli analisti di Morningstar, l’eolico – e in particolare i cosiddetti parchi a elica offshore, costruiti cioè sopra specchi d’acqua – sembrano destinati a giocare un ruolo fondamentale per portare il riscaldamento globale sotto gli 1,5 gradi Celsius del periodo pre-industriale (cioè uno degli obiettivi, secondo molti il più ambizioso, degli accordi di Parigi sul clima).

 

“Le risorse eoliche onshore (con impianti sulla terraferma, Ndr) hanno capacità limitate perché questi parchi sono concentrati in pochi paesi”, spiega Tancrede Fulop, Equity analyst di Morningstar. “Nel corso di questo decennio, la crescita dell'eolico offshore si vedrà in aree come la costa orientale degli Stati Uniti, l'Asia orientale e in paesi già leader come il Regno Unito e la Cina, dove il sostegno politico per questa causa è forte”.

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Crescita mondiale capacità di  produzione elettrica da eolico offshore fino al 2030
 

A dare una spinta ai conti delle sociatà che lavorano in questo segmento saranno soprattutto i minori investimenti che, grazie agli sviluppi tecnologici, saranno necessari.

Secondo le analisi Morningstar nell'ultimo decennio, i costi per gli investimenti nell’eolico offshore sono diminuiti di circa il 20%. “Ci aspettiamo che le cose procedano in maniera ancora più spedita con il progressivo miglioramento della tecnologia per costruire turbine più grandi e con le maggiori economie di scala”, dice l’analista.

Detto questo, è meglio non dare per scontato che siano i gruppi già proprietari di parchi eolici offshore ad approfittarne. “I sussidi statali a queste aziende, per esempio, diminuiranno con il calare dei costi di investimento”, spiega Fulop. “Va poi considerato che è un settore in cui le barriere all’ingresso di concorrenti sono molto basse e si stanno già affacciando alcune società petrolifere. Questo, in particolare, tende a diminuire il vantaggio competitivo di chi lavora nell’eolico offshore”.​

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